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Come salvare il Cenone di Capodanno: istruzioni per l’uso.

Come salvare il Cenone di Capodanno: istruzioni per l’uso.

  • 20/12/2020

Chi aveva messo in conto di salutare in grande stile un anno decisamente da dimenticare, sarà costretto a cambiare i suoi programmi. Si attende solo l’ufficialità della nuova stretta governativa per ridimensionare quanto più possibile i festeggiamenti e, di conseguenza, la circolazione delle persone. Se l’Italia durante le feste natalizie sarà zona “rossa” (ed è quasi scontato che lo sia), le abitudini di giovani e meno giovani subiranno un cambiamento epocale. 

Da che mondo è mondo, la sera di Capodanno è la festa delle feste, l’occasione giusta per provare (almeno idealmente) a lasciarsi alle spalle gli errori e le brutte esperienze vissute nei dodici mesi precedenti. Il tutto, nella speranza di un miglioramento sostanziale. 

Il tradizionale cenone, l’abito conservato con parsimonia per le occasioni speciali, la biancheria intima rossa, le danze sfrenate, il countdown corale, i tappi di sughero che volano in aria a mezzanotte sotto la pressione del gas contenuto nelle bottiglie dello spumante più costoso (perché, si sa, l’ultimo dell’anno non si bada spese), i trenini sulle note del Samba Megamix (Brigitte Bardot, Brazil, Charlie Brown, Mas que nada e Capocabana): sono solo alcuni dei dettagli che caratterizzano un evento che è insieme un rito collettivo scaramantico, liturgia della spensieratezza notturna in vista di un risveglio con il sorriso.

Solitamente, i teenager amano chiudere in bellezza il 31 dicembre recandosi nei principali luoghi di culto del ballo, ma il cenone prima della mezzanotte è senza dubbio il momento clou. Forse, l’unica ancora di salvezza per dare un senso ad una serata attentissima, in un modo o nell’altro.

Se le indiscrezioni saranno confermate, tutte le attività sopraelencate saranno pressoché impossibili da realizzare. Locali, ristoranti, bar, pub saranno chiusi al pubblico (così come avverrà anche nel giorno della Vigilia, a Natale e a Santo Stefano). 

“Restare a casa”: un invito che si trasforma in un vero e proprio monito attraverso le ultimi disposizioni governative che, per inciso, stanno martoriando molte categorie che riponevano la speranza di ripresa proprio nelle ultime settimane di dicembre. Tra queste, c’è quella dei ristoratori che dovranno annullare le prenotazioni precedentemente raccolte da parte dei clienti vogliosi di festeggiare dopo un 2020 nefasto. Progetti da annullare in toto o da rivedere a seconda delle esigenze. 

Appare fin troppo facile dire che non bisogna abbattersi, ma l’invito non potrebbe essere diverso: pensare soluzioni alternative (sia da parte dei fruitori che degli esercenti); rispondere in modo propositivo ad un quadro imprevedibile che si spera di abbandonare quanto prima. Ecco cosa bisogna fare!

Ci sarà tempo per recuperare il tempo perduto, è importante crederlo per andare avanti. Nel mentre, si possono valutare opzioni neanche prese in considerazione fino a qualche mese fa. In un mondo segnato da una necessaria “privazione di contatti diretti”, il piacere di gustare ricette sfiziose in una serata speciale, preparate da professionisti del settore, è un’opportunità da non sottovalutare. Il delivery, nota positiva dell’anno in corso (solo se portato ai massimi livelli di qualità da parte di chi ha investito per farlo) risponde alla domanda collettiva di chi desidera un cenone all’altezza delle aspettative. 

L’interesse nei confronti di questa esperienza è crescente da parte delle aziende che hanno scelto di rimettersi in gioco, di reinventarsi e di soddisfare le esigenze dei propri clienti “a distanza”. 

Non solo un processo innovativo che sta dando risultati importanti, ma anche una riuscita operazione di fidelizzazione che, in molti casi, ha coinvolto nuovi target di mercato. La gente ci crede ed è disposta a sperimentare. 

In realtà, in molti hanno già percorso questa strada in passato. La comodità di stare a casa senza doversi affannare in cucina.

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